Imprese di qualsiasi natura giuridica e dimensione operanti nelle seguenti Aree di attuazione: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Industria siderurgica, carbonifera, costruzione navale, fibre sintetiche, trasporti e delle relative
infrastrutture, produzione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, settori
creditizio, finanziario e assicurativo e alle imprese in difficoltà.
Sono ammissibili i progetti per: la costruzione di un nuovo stabilimento, l’ampliamento di uno
stabilimento esistente, la diversificazione della produzione di uno stabilimento, la trasformazione
radicale del processo produttivo di uno stabilimento esistente, la riattivazione di uno stabilimento
chiuso o che sarebbe stato chiuso se non fosse stato acquisito dall’impresa. Sono esclusi quelli
destinati alla sostituzione di singoli beni strumentali. Non sono agevolabili nemmeno gli
investimenti in immobili (a meno che gli stessi non ricadano in aree ZES).
Sono agevolabili gli investimenti relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione
finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie (beni durevoli e utilizzati come strumento di
produzione nel processo produttivo dell’impresa).
L’agenzia delle Entrate si è espressa precisando che i beni agevolati devono essere classificati nelle voci B.II.2 e B.II.3 dell’attivo dello Stato patrimoniale”
In particolare, occorre riferirsi al principio contabile OIC n 16 “Immobilizzazioni materiali” alla voce B.II.2 Impianti e macchinario dove vanno iscritti gli impianti generici, impianti specifici, altri impianti, macchinario automatico e macchinario non automatico. Alla voce B.II.3 attrezzature industriali e commerciali dove vanno iscritti attrezzature e attrezzatura varia legata al processo produttivo o commerciale dell’impresa. Secondo l’agenzia sono esclusi dalla agevolazione in oggetto tutti quelli classificabili in voci di bilancio diverse da quelle indicate nella norma della agevolazione.
Il limite massimo per ciascun progetto di investimento, a partire dal 1 marzo 2017 è il seguente:
– 3 milioni per le Piccole imprese
– 10 milioni per le Medie imprese
– 15 milioni per le Grandi imprese.
Il credito di imposta verrà calcolato sul costo complessivo dei beni acquisiti “al lordo” degli
ammortamenti fiscali dedotti nel periodo d’imposta per i beni ricadenti nelle categorie agevolabili
Intensità massime di aiuto saranno pari al:
– 45% per le Piccole imprese;
– 35% per le Medie imprese;
– 25% per le Grandi imprese.
Il credito d’imposta Sud sarà cumulabile con aiuti “de minimis” e con altri aiuti di Stato che
abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al
superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline
europee di riferimento.
In particolare è cumulabile con il credito di imposta beni strumentali ed il credito di imposta
industria 4.0.
È possibile presentare una o più comunicazioni, anche nello stesso anno, ciascuna riguardante uno o
più progetti di investimento.
L’istanza deve essere trasmessa prima del completamento del programma di investimento.
La comunicazione va trasmessa per via Telematica fino al 31 dicembre 2023.
Dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta, il beneficiario può utilizzare in
compensazione il credito maturato, tramite modello F24 da presentare in via telematica
Possono accedere al credito d’imposta Industria 4.0 tutte le imprese residenti in Italia, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore
economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.
La fruizione del beneficio è subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di
lavoro e al corretto versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
L’agevolazione è riservata alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi,
destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa,
Danno accesso al credito d’imposta anche gli investimenti in beni immateriali nuovi strumentali
all’esercizio d’impresa, di cui all’allegato B della legge 232/2016 (software, sistemi, piattaforme,
applicazioni).
Trattasi di Beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale in chiave Industria 4.0 (Allegato A L. 232/2016):
-beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite
opportuni sensori e azionamenti;
-sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
– dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e
della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.
Tra i “Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito
tramite opportuni sensori e azionamenti” rientrano: macchine utensili destinate ad una serie di
operazioni (asportazione, assemblaggio, ecc…); robot e sistemi robotizzati; magazzini
automatizzati e interconnessi; macchine, strumenti e dispositivi automatizzati per la logistica;
strumenti per il trattamento e recupero di residui.
La categoria “Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità” comprende: sistemi di
misura – a coordinate e non – per la verifica dei requisiti geometrici di prodotto; sistemi per
l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali (ad esempio macchine di prova materiali); sistemi
intelligenti per la gestione, l’utilizzo efficiente e il monitoraggio dei consumi energetici; strumenti e
dispositivi per l’etichettatura, l’identificazione o la marcatura automatica dei prodotti, con
collegamento con il codice e la matricola del prodotto stesso, in modo da consentire il monitoraggio
delle prestazioni dei prodotti nel tempo.
Invece, tra i “Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e
della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0”, rientrano: le postazioni di lavoro adattabili in
maniera automatizzata alle caratteristiche fisiche degli operatori; sistemi per il sollevamento/
traslazione di carichi o oggetti esposti ad alte temperature; dispositivi wearable e di realtà aumentata
nonché apparecchiature di comunicazione tra operatore e sistema produttivo; interfacce
uomo-macchina (Human Machine Interface, HMI) intelligenti.
Tutti i beni devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete
di fornitura.
Aliquote Credito d’imposta Industria 4.0 anno 2023:
Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025
Beni materiali Impresa 4.0: 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
10% per investimenti tra i 2,5 milioni e i 10 milioni di euro; 5% per investimenti oltre i 10 milioni e fino a 20 milioni di euro.
Beni immateriali Impresa 4.0: 20% per un massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Il credito di imposta verrà calcolato sul costo complessivo dei beni acquisiti “al lordo” degli
ammortamenti fiscali dedotti nel periodo d’imposta per i beni ricadenti nelle categorie agevolabili
Intensità massime di aiuto saranno pari al:
– 45% per le Piccole imprese;
– 35% per le Medie imprese;
– 25% per le Grandi imprese.
Il credito d’imposta Sud sarà cumulabile con aiuti “de minimis” e con altri aiuti di Stato che
abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al
superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline
europee di riferimento.
In particolare è cumulabile con il credito di imposta beni strumentali ed il credito di imposta
industria 4.0.
Lo Studio Vecchione & Partners puo’ fornire una consulenza ed assistenza fiscale personalizzata per la valutazione di fattibilità, richiesta ed ottenimento del Credito di imposta di investimenti nel Mezzogiorno ed Industria 4.0. Esso vanta una notevole esperienza e competenza professionale nel settore della finanza agevolata e dei crediti di imposta in generale, ponendosi come punto di riferimento di imprese di medie e grandi dimensioni.
Lo Studio Multidisciplinare è ubicato nella city finanziaria di Napoli alla Via dei Fiorentini n. 10, in una struttura storica e si estende su una superficie di oltre 800 mq. Opera con successo in tutta Italia, anche online, con l’obiettivo di ridurre al minimo i tempi di erogazione dei servizi ai propri clienti. Una task force di professionisti dedicata all’erogazione di servizi di consulenza e assistenza può fornire chiarimenti a quesiti di natura fiscale e legale, prestare attività di consulenza ed assicurare il corretto espletamento di tutte le formalità e gli adempimenti richiesti dalla legge.
Garantiamo la lavorazione delle pratiche in pochi giorni lavorativi, rispettando le
tempistiche concordate col Cliente per l’invio delle Comunicazioni all’Agenzia delle
Entrate.
Il dott. Rosario Vecchione, fondatore dello studio, dottore commercialista e revisore
legale iscritto all’ODCEC (ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) di
Napoli al n. 4118 è intermediario abilitato presso l’Agenzia delle Entrate, ed è
autorizzato a rilasciare il visto di conformità.
Oltre a vantare un’esperienza ventennale nel settore, segue quotidianamente ed attentamente l’evoluzione dell’intera normativa relativa, grazie al continuo aggiornamento professionale ed alle banche dati disponibili. A completamento del servizio, si provvede anche all’invio telematico della prescritta comunicazione all’Agenzia delle Entrate.