LA RIFORMA DELL’IRPEF RIDUCE IL CUNEO FISCALE
Il cuneo fiscale
Il «cuneo fiscale» è costituito dalla differenza tra il costo del lavoro per il datore di lavoro e la retribuzione netta del lavoratore, ossia la somma tra la imposta sul reddito delle persone fisiche ed i contributi previdenziali ed assistenziali (questi ultimi a carico sia del datore che, per una quota minore, del lavoratore).
Sulla base dei dati riferiti nel corso della audizione del Direttore Generale delle Finanze avanti le aule parlamentari, la pressione fiscale complessiva in Italia si attesta al 42,3% (il sesto valore più alto nel confronto con gli altri paesi dell’Ue), e si colloca al di sopra della media europea di 2,2 punti percentuali (Eurostat, 2019). La pressione fiscale sul lavoro, in particolare, risulta la più alta in assoluto nella Ue, con un’aliquota implicita pari al 43,8% (Eurostat, 2018). Sulla base degli ultimi dati disponibili (anno d’imposta 2018) la platea dei contribuenti Irpef è rappresentata da 41,4 milioni di soggetti, tra i quali, in base alla classificazione per reddito prevalente, 21,3 milioni sono lavoratori dipendenti, 13,5 milioni sono pensionati, 2,9 milioni sono imprenditori, autonomi o soci di società di persone. L’Irpef è quindi oggi un’imposta pagata principalmente da lavoratori dipendenti e pensionati.
Le misure di riduzione della pressione fiscale
La Legge di bilancio per il 2022 (L. 30 dicembre 2021, n. 234) prevede, al comma 2 e seguenti dell’unico articolo, una serie di sostanziali interventi circa i criteri di determinazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Una prima rilevante modifica concerne gli scaglioni e le aliquote marginali legali. Si prevede una riduzione degli scaglioni da 5 a 4: i primi due non subiscono modifiche ma nel secondo scaglione c’è una riduzione di aliquota (dal 27% al 25%). Il terzo scaglione si riduce di ampiezza (il limite superiore passa da 55mila euro a 50mila euro) e di aliquota (dal 38% al 35%). Infine, viene introdotto un quarto scaglione (reddito complessivo oltre 50mila euro) che assorbe i precedenti ultimi due con aliquota del 43%.